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LA RAGAZZA CON L’ARCO. ATALANTA.
di Anna Calarco
con Anna Calarco (Adriana Eloise Cuzzocrea) e Gaetano Tramontana
sonorizzazioni dal vivo a cura di Peppe Costa
elementi e oggetti di scena Larysa Sorokina
tecnica Simone Casile
Età: 9-14 anni
linguaggio: contaminazione di teatro narrazione e kamishibai
Prodotto in collaborazione con La Biblioteca dei Ragazzi e delle Ragazze – Scena Nuda – Festival Miti Contemporanei.

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Affrontiamo, ancora una volta, il mito in un racconto dedicato a bambini e ragazzi. Nella narrazione di Atalanta poniamo al centro la tematica della parità di genere e l’emancipazione femminile.
Il linguaggio è una contaminazione tra teatro narrazione, teatro d’attore, tecnica kamishibai.
Il testo nasce da una rivisitazione del racconto che Gianni Rodari ci consegna tra gli anni ‘50 e ‘60 ma mantiene un forte legame con la storia tramandata dal mito.

La dimensione sonora del racconto è creata dal vivo dal musicista Peppe Costa, con il suo progetto Yosonu One Man Orchestra in cui utilizza suoni di oggetti di uso quotidiano, voce e rielaborazioni elettroniche.

Atalanta è l’incarnazione umana di Artemide (Diana) – dea della caccia e dei boschi – e rappresenta la forza femminile attiva, la determinazione, il coraggio, la resilienza, la lotta per la parità.
Ripudiata dal padre perché femmina, Atalanta cresce nei boschi, allevata dagli orsi, e diviene discepola di Artemide.

Abilissima nella caccia, insuperabile nella corsa, torna tra gli esseri umani ma continua a cercare il suo equilibrio sul mondo, combattuta tra il “richiamo della specie” e la volontà di rimanere libera. Prende parte ad alcune delle più grandi
imprese narrate dal mito (la spedizione di Argo, la caccia di Calidonia) al fianco dei più valorosi eroi greci.
Decisa a non sposarsi, pone alle sue nozze una condizione insuperabile. Infine, come sempre accade nel mito, il Fato determina la sua storia.

 

La scena si compone solo di oggetti ed elementi collegati alla terra (sassi, legno, lana, argilla, cenere). Ogni oggetto, e ogni azione ad esso legata, richiama simbologie connesse al mito
e citazioni delle sue interpretazioni nell’arte classica e contemporanea.

La narrazione è affidata a due voci, una femminile – interna alla storia – che segue i canoni del teatro di narrazione; e una maschile – esterna alla storia e rappresentata dal kamishibaiya. Il punto di vista interno si focalizza sulla narrazione della figura di Atalanta e sulla fuga del personaggio dal destino descritto dall’oracolo, verso la sua completa autodeterminazione.
Lo sguardo esterno esamina soprattutto i legami che trattengono questa fuga e i personaggi che ne sono responsabili. In alcuni momenti, i due piani si incontrano e si contaminano a vicenda.

Le illustrazioni usate per il kamishibai provengono da edizioni
del racconto rodariano illustrate da Emanuele Luzzati e
Fabian Negrin.

Lo spettacolo è disponibile anche per le scuole primarie (classi quarte e quinte) e le secondarie di primo grado.
Lo spettacolo è realizzabile anche in spazi non teatrali (saloni, palestre, auditorium) e in spazi all’aperto (cortili, piazze).