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VENUTI DAL MARE
scritto e interpretato da Gaetano Tramontana
con la partecipazione in scena di
Alessio Laganà (dj set live)
collaborazione artistica Anna Calarco
luci e audio Simone Casile
età consigliata: 14 + e adulti
Produzione SpazioTeatro – Ragazzi MedFest 2022

Con il sostegno del Comune di Reggio Calabria REACT-EU PON METRO 2014 – 2020 – 50° Anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace

Progetto co-finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Produzione teatrale 2022-2024″ della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

 

Scarica la scheda artistica dello spettacolo

Estate 1981, Reggio Calabria si appresta a vivere un’estate “storica”: i Bronzi tornano a casa per restarci per sempre, il Museo è rivoluzionato, la piazza antistante si riempie di luci, la città è pronta a rialzare la testa guidata dai suoi millenari guerrieri.
Un ragazzo di 15 anni torna da un fantastico viaggio all’estero, il primo, con un gruppo di amici: non vedono l’ora di tuffarsi nell’estate reggina illuminata dai Bronzi che richiamano turisti come mai prima d’ora. La vita è meravigliosa e le facce barbute dei due uomini di bronzo riempiono i cuori di fiducia per il futuro. E’ pieno di luce quell’agosto del 1981… o forse no.

Come tutte le storie questa è ricca di luci e di ombre che si inseguono e giocano con la vita: il lutto che colpisce la famiglia del giovane durante la sua assenza e che un po’ gli cambierà la vita, si rispecchia nella storia del ritrovamento delle due statue, una storia ingarbugliata ancora oggi.
Tra ironia e malinconia, ricordi e cronaca, Gaetano Tramontana intreccia racconto privato e pubblico, in una narrazione che attraverso oggetti, musiche e immagini parla allo stesso tempo di una generazione e di una comunità immersa nei primi anni 80.

Nota dell’autore
In mezzo a tutto questo parlare dei Bronzi di Riace in occasione del cinquantenario del loro ritrovamento, ho finalmente completato questa storia che avevo in mente da tanto tempo; una storia in qualche modo collettiva, ma in realtà quello che si racconta è tutto vero: la tranche de vie di un quindicenne tra la primavera e l’estate del 1981; non quindi l’anno del ritrovamento, ma l’anno dell’arrivo dei Bronzi in una città che crede di risollevarsi, mentre il paese (e il mondo) vive in pochi mesi la perdita di Bob Marley, Rino Gaetano, Alfredino Rampi e l’attentato a Papa Wojtyla.
E’ uno spettacolo sul 1981, con le hit musicali di quell’anno e un racconto che parte dai microfoni di una radio di oggi; con periodiche zoomate sul tragitto dei due guerrieri di bronzo da Firenze (sede del restauro) e Reggio Calabria, un viaggio rocambolesco tra gli eterni paradossi italiani.
E’ anche il racconto di una generazione di adolescenti, di come vivono la città in una era presocial, del loro sguardo su quanto accade intorno.
Per chi c’era a quel tempo sarà un emozionante tuffo nella memoria, ma sin da subito ho voluto pensare agli adolescenti di oggi, provando a raccontare senza retorica la vita dei loro coetanei all’alba degli anni 80, in un mondo che stava per cambiare ad una velocità incredibile; scartando a priori il senso di superiorità che spesso impregna la narrazione della propria giovinezza quando ci si rivolge ai giovani.
Anche per questo il testo è concepito quasi come un ipertesto, come se un ragazzo digitasse oggi “1981” sulla tastiera del pc o dello smartphone, e si lasciasse attirare dai vari link spesso senza un ordine previsto, creando una narrazione di certo incompleta ma nell’immediato, forse, molto più emozionante.

“Gaetano Tramontana e Alessio Laganà regalano alla compagnia di SpazioTeatro e al pubblico un’esperienza ibrida, in cui la musica fa da raccordo per tutti i fili che compongono il racconto intimo e intenso di quella che diventa una tipica storia italiana (…) Tramontana con sapiente ironia e umorismo sferzante, alterna ai tratti più “comici” e infantili le riflessioni di un uomo che guarda al suo passato con un velo di malinconia”
Gaia Serena Ferrara – Il Dispaccio

vai alla recensione di Paola Abenavoli su Cultural Life