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testi di Domenico Loddo
musica di Giampiero Locatelli
voce narrante: Gaetano Tramontana

Piccola anatomia di una selezione
Note di regia di Gaetano Tramontana (dicembre 2010)

Quando ho letto per la prima volta Esercizi materiali, invitato dall’editore della raccolta (Franco Arcidiaco di Città del Sole Edizioni), ho immediatamente pensato ad una partitura jazz; l’ho fatto da profano del genere, da curioso dei linguaggi musicali e da come riescano ad intrecciarsi nella costruzione di una scena, nel fornire la spina dorsale all’atmosfera di una pièce teatrale o di un lavoro cinematografico; il richiamo è stato quindi istintivo, quasi inconscio.

Ho coinvolto Giampiero Locatelli, che conoscevo da tempo come musicista e di cui avevo avuto occasione di apprezzare  la passione e la personalità nella composizione musicale.
Sin dalla prima lettura della selezione di racconti (la raccolta ne contiene 28), Giampiero ha abbracciato il progetto: l’ho visto così coinvolto che, scelto l’ordine drammaturgico su cui lavorare, ho lasciato che il tempo portasse i suoi frutti…
Locatelli non ha musicato i racconti, li ha interpretati, ha creato una regia in note frutto della sua passione per il jazz moderno e le sue possibili contaminazioni; e questo intreccio di linguaggi musicali su inconfondibile base jazz crea una sorta di specchio sonoro alle caratteristiche linguistiche dei racconti di Loddo.
La voce narrante agisce da strumento aggiunto, agganciandosi alle punteggiature musicali e provando ad amalgamarsi all’impasto sonoro per salvare il più possibile la parola scritta e le sollecitazioni visive del suo autore.

Il progetto tende anche ad un inedito esito culturale: Esercizi materiali unisce esperienze diverse – letterarie, musicali, teatrali, editoriali – nate e cresciute nel medesimo humus reggino ma che sin da subito hanno cercato un confronto con culture altre; in qualche maniera la pièce prova a essere la sintesi di percorsi diversi compiuti da artisti della generazione dei 30-40 anni, e prova a farlo confrontandosi con storie universali, slegate dal particolarismo territoriale ma che – appunto per la loro visione che vuole essere più profonda – anche del territorio di nascita parlano, della ricerca e degli orizzonti di chi ha scelto di esserne figlio.

Dei 28 racconti della raccolta di Domenico Loddo pubblicata da Città del sole Edizioni, pochi sono confluiti nello spettacolo teatrale, scelti in base alla loro narratività che immediatamente ha ispirato ritmi e atmosfere proprie della scena.
La scaletta dello spettacolo non rispetta la sequenza di pubblicazione, ma prova a instaurare un colloquio con lo spettatore accompagnandolo nel percorso drammaturgico, creando una copia accettabile del nostro tempo, reale e visionaria insieme.

Note all’edizione SUITE del 2012
“Ci siamo rimessi a lavoro, con Giampiero Locatelli, in occasione dell´Antologica SpazioTeatro e ci siamo accorti che l´esperienza di oltre un anno fa (il debutto di “Esercizi materiali” è del dicembre 2010) – le prove, le incertezze, gli entusiasmi, la convinzione – era solo dormiente dentro di noi: i nuovi spettacoli allestiti o le performance musicali che hanno caratterizzato rispettivamente il nostro 2011 non avevano scalfito l´esperienza del primo ESERCIZI MATERIALI; era tutto lì, nella nostra testa e nelle nostre corde… in effetti non avevamo mai smesso di parlarne.
I protagonisti dei racconti di Loddo – il curioso Lillo, il clochard Chagall, l´innamorato che vola verso la sua amata, il custode del camposanto di montagna – hanno ripreso a camminarci accanto durante le nostre giornate e ci hanno suggerito questa suite per piano solo e voce narrante”.

Rassegna stampa
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CulturalLife_Esercizi materiali
Calabria Ora 18_12_2010