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Giovedì 17 e venerdì 18 APRILE 2014, ore 21.00

Sala Laboratorio Culturale Unirc, Viale Roma angolo Via De Lorenzo, Reggio Calabria
info e prenotazioni: 339.3223262 – email: info@spazioteatro.net

Compagnia Scena Verticale
VA PENSIERO CHE IO ANCORA TI COPRO LE SPALLE
Atto unico in 7 quadri e canzoni
di Giuseppe VincenziVa pensiero
con Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi
costumi, oggetti di scena e assistenza Rita Zangari
luci e suono Gennaro Dolce
organizzazione Settimio Pisano
regia Dario De Luca
produzione Scena Verticale
guarda il trailer dello spettacolo!

Due individui in scena raccontano i propri fallimenti. Uno parla e canta, l’altro canta e suona. Senza volerlo, con le loro cronache così profondamente e tragicamente comiche, inventano una morale, che tende a farsi voce di una collettività, evidenziando bisogni e desideri di una società oramai in mutande e oltretutto sporche.
Parlano con ironia della civiltà di cui fanno parte ma della quale non sono protagonisti, ma semplici figurazioni speciali. Raccontano di un paese fondato sul reality, di una società che comunica solo tramite social network, di individui che hanno rapporti virtuali, che creano degli avatar superiori a loro stessi che li rappresentino non solo nel mondo online ma anche nella vita reale.

Va pensiero che io ti copro le spalle, vecchio e fortunato progetto di Giuseppe Vincenzi, rinasce oggi remixato grazie alla complicità di Dario De Luca, per consolidare, innanzitutto, un sodalizio artistico che si è manifestato al pubblico con lo spettacolo Morir sì giovane e in andropausa; ma anche per segnare il primo movimento di un progetto che vede i due impegnati nel rinnovamento del genere teatro-canzone. Almeno nelle intenzioni.

“Si ride a denti stretti… L’obiettivo del teatro canzone è proprio di affrontare argomenti di rilevanza sociale attraverso canzoni e monologhi apparentemente leggeri. E ”Va pensiero che io ancora ti copro le spalle” mantiene fede al genere lanciato da Giorgio Gaber e Sandro Luporini… Si ride, sì, ma per esorcizzare la mancanza di lavoro, il precariato… una sinistra che non c’è più. E poi il fenomeno dei tronisti, l’incapacità di comunicare se non attraverso gli emoticon nella chat di Whatsapp, la scelta dell’ipocrisia per quieto vivere…”
Simona Negrelli, Il Quotidiano

“Si tratta di un “sequel”, seconda tappa di un percorso, una trilogia, portata avanti quale altro modus operandi per continuare l’indagine, caratteristica delle orme di Scena Verticale, sull’humus calabrese per amplificare in un contesto e in una voce più universale…è possibile notare tonalità pop, intendendo non l’accezione più sdoganata e unta del termine, piuttosto una fotografia su cause e insiemi, abitudini e attitudini di questo smarrimento. Portando in superficie stereotipi quali il consumismo o l’obbligo di dovere essere ‘commerciali e commerciati’, l’arruolarsi necessariamente nei social network per non scomparire socialmente. E Dario De Luca lo fa con degli stilemi decisamente più teatrali rispetto al primo lavoro.”
Emilio Nigro, Rumor(s)cena